La società delle devianze

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“Senza una deviazione dalla norma non è possibile il progresso”, diceva Frank Zappa, icona culturale degli anni ’60, con una frase che, come ricordano gli Adler, “parla al cuore dell’impresa sociologica” e ribadisce che ogni società ha storicamente modificato le definizioni di devianza e le reazioni ai comportamenti devianti nei percorsi del proprio controllo sociale. Il testo traduce un articolo dedicato alle prospettive teoriche della devianza vista attraverso le lenti e l’insediamento sociale della società statunitense. Il testo, pubblicato dai due autori nel 2007, viene tradotto e presentato con l’aggiunta di una postfazione attuale, appositamente scritta dagli stessi autori nel 2011 su richiesta della curatrice della collana. La sociologia della devianza è disciplina al centro dell’attenzione sociale ed istituzionale, nella sua capacità tramite la categoria di devianza, di comprendere i meccanismi attraverso i quali opera una società e i processi di etichettamento che decide di volta in volta di attribuire o quelli di panico morale che mette in atto. Per questo è significativo constatare il conflitto, di potere, esistente tra medicina, psicologia, criminologia, psichiatria e sociologia rispetto a chi è titolare nel definire la devianza, facoltà che assegna nello stesso tempo al suo autore l’aureola scientifica che gli permette di sconfiggere, almeno sul piano simbolico, le resistenze a tale processo. Tutto può diventare comportamento deviante, cioè ogni comportamento degli individui può assumere (può essere fatto divenire) il carattere della dipendenza e del trasgressivo, solo se si pensa che gli altri sono diversi da noi, dimenticando che ognuno di noi ha le sue “ossessioni”, ripetizione, anzi coazione che spinge a un comportamento.<

ESPLORAZIONI 10

Scheda tecnica

Pubblicato il
14.11.2011
Formato
cm 12x17
Pagine
90

Riferimenti Specifici

isbn
978-88-65161-63-1