Rosada
Rosada deve il nome e l’ispirazione a Pier Paolo Pasolini, che una mattina d’estate del 1941, girando per le strade di Casarsa, sente per caso pronunciare la parola dal figlio dei vicini, e s’interrompe di fronte alla meraviglia di una parola che «non era mai stata scritta. Era stata sempre e solamente un suono.»
Rosada è un percorso che affida alla specificità della lingua poetica – alla sua grammatica all’apparenza tradita, alla parola senza storia, all’espressione che trova la via del dialetto – la capacità di gettare uno sguardo primigenio e incorrotto sulle cose e sul mondo, di dire con la voce nuova di un bambino.
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