Marthia Carrozzo
Laureata in “Scienze della Comunicazione” presso l’Università del Salento, si forma in “Tecniche di management dello spettacolo”. Nel 2004 collabora al laboratorio “Sul potere della parola” tenuto a Melpignano (Le) da Giovanni Lindo Ferretti.
L’incontro con il teatro, tra il 2000 e il 2009, diviene in lei input per una ricerca poetica personale e riconoscibile incentrata sulla parola, sul ritmo, sulla necessità di dare corpo e respiro al verso da ripensare nella voce. A Firenze, ha frequentato l’Accademia del doppiaggio con Christian Iansante e Roberto Pedicini. Vincitrice di diversi Premi, dal 1° Poetry Slam delle culture migranti “Questioni di frontiera” (Bari, 2007), al Premio Nazionale di Poesia Inedita “Ossi di Seppia” (Arma di Taggia, 2013).
Tra i suoi lavori di teatro-poesia, “Calicanthùse”, riscrittura di Quattro ore a Chatila di Jean Genet, per le voci di Marthia Carrozzo, Margherita Macrì e Nabil Salameh (Radiodervish) e musiche di Rocco Nigro.
Autrice di testi per la musica, ha collaborato con Etta Scollo in Cuoresenza (2011) nel brano “Dinuovoedinuovo” e con Hasa-Mazzotta in Ura (2014) nel brano “Del cielo e della terra” e in Novilunio (2017) nel brano “Novilunio”.
Tra le sue pubblicazioni: Utero di Luna (2007 – prefazione di Alda Merini ); Pelle alla pelle, dimore di mare e solo sensi (2009); Di bellezza non si pecca eppure – trilogia di Idrusa (2012 – prefazione di Lello Voce) e Piccolissimo compianto all’incompiuto (2016 – prefazione di Danio Manfredini).
Da marzo 2019, per le nostre edizioni, è direttrice di “Camminamenti, piccola collana di scritture in movimento”, che, da un’dea della stessa Marthia Carrozzo, si propone di far dialogare la poesia con altri saperi, di utilizzare la poesia, e con essa ogni “scrittura in movimento”, come lente sul mondo.