Sillabario minimo della Giustizia
Autore: Roberto Tanisi
Collana: Varia
«La legge – scrive Zagrebelsky – è forma della forza o forza messa in forma, ma il diritto è congiunzione fra le pretese della forza e qualcosa di materiale […] che chiameremo aspettative di giustizia». Ed eccola qui, dunque, la parola chiave: Giustizia.
La giustizia si configura, da un lato, come l’esigenza di preservare e tutelare i diritti degli uomini non solo secondo la legge, ma anche secondo principi di equità e umanità generalmente riconosciuti. Questi principi trovano oggi espressione nella nostra Costituzione e nelle Dichiarazioni Universali dei Diritti dell’Uomo, sia europea che dell’ONU. Dall’altro lato, la giustizia è anche l’insieme degli strumenti predisposti dagli ordinamenti giuridici per risolvere le controversie tra i cittadini e perseguire i reati. Una parola così fondamentale – Giustizia – si declina attraverso molteplici istituti. Ed è proprio questo il senso del libro: un Sillabario, pensato per essere di facile consultazione, che senza alcuna pretesa di esaustività illustra alcune delle tante declinazioni di questa parola tanto comune quanto poco conosciuta. Dalla A alla Z, da “Adulterio” a “Generazione Zeta”, si snoda un percorso attraverso cui l’autore – magistrato – racconta la giustizia con gli occhi della propria esperienza professionale e umana. Ne evidenzia meriti e criticità, adeguatezze e inadeguatezze, funzionalità e disfunzionalità, illusioni e disillusioni. Perché la giustizia – quella dei processi e dei giudici – è umana e limitata, come tutte le cose umane. Ma di essa – così come dei giudici – non si può fare a meno.