Lettere da Sarajevo
Morte di un servitore dello Stato nello scenario della sindrome dei Balcani
Autore: Antonio Micaglio
Collana: Varia
Andrea Antonaci approda a Sarajevo nel ’98 nell’ambito di un programma della NATO che aveva riservato all’Italia parte dei lavori di indagine e ricostruzione della martoriata Bosnia.
Il suo compito era di documentare, con rilievi tecnici, i danni che i bombardamenti avevano causato alle città.
Nelle lettere scritte ai genitori, Andrea racconta di comportamenti della Direzione militare della missione e, riporta anche una scena che lo aveva profondamente colpito: «Ma che strano, io giro per i rilievi tecnici in pantaloncini e maglietta e di fronte a me, invece, vedo “i soliti americani” bardati di tutto punto, con guanti, visiera, tuta e con un libercolo sotto al braccio».
Qui, purtroppo, si apre l’ultima fase della sua vita. Per motivi direttamente o indirettamente legati alla sua attività a Sarajevo contrae il linfoma non Hodgkin che il 12.12.2000 lo porta alla morte.
La sua grande generosità, assieme all’alto senso dello Stato, lo spinge ad accettare un’intervista per un’emittente televisiva di interesse nazionale, un mese esatto prima del suo decesso. Comunicando alla famiglia questa sua decisione pensava di poter essere utile ai colleghi militari. La sua morte ebbe una risonanza enorme su tutti gli organi di stampa italiani ed europei e determinò il sorgere di molte Commissioni di indagine tuttora in piedi.
Questo volume ripercorre la storia di Andrea a vent’anni dalla sua scomparsa.