Collana Minores
La caduta di Smirne in mano turca, nel 1922, segnò non solo un momento drammatico nella storia
del Mediterraneo orientale, con tutti i risvolti geopolitici che ne conseguirono, ma anche la fine
della Meghàli Idèa, il sogno utopico di riunire sotto un’unica entità statale tutti i Greci.
Collana Minores
La caduta di Smirne in mano turca, nel 1922, segnò non solo un momento drammatico nella storia
del Mediterraneo orientale, con tutti i risvolti geopolitici che ne conseguirono, ma anche la fine
della Meghàli Idèa, il sogno utopico di riunire sotto un’unica entità statale tutti i Greci.
Corollario della Grande idea era anche il ritorno nell’alveo della Grande Grecia di tutti gli
ellenofoni, uniti alla madrepatria da un’identità innanzitutto linguistica e, poi, in qualche caso,
etnica. I due aspetti, infatti, non sempre si accompagnano, né la fratellanza spirituale nel nome di
una lingua, in questo caso quella greca, non implica necessariamente il riconoscimento in una
Nazione. Nel 1922 gli ellenofoni cristiani della Tirchia furono costretti a lasciare le proprie terre,
dove avevano vissuto per molti secoli, e migrare su suolo greco; le conseguenze per la Grecia e per
la Turchia, sul piano etnico ed economico-sociale non furono di lieve entità, né tutti i Turchi
cristiani ed ellenofoni si riconoscevano nello Stato greco, sentendosi Turchi ellenofoni e non Greci
in Turchia.
Ancora più accentuato è questo aspetto sociale e culturale per le due isole ellenofone d’Italia (nel
Salento e nella Calabria meridionale) dove l’antichità della colonizzazione (Alto Medioevo) e la
lunga separazione dalla Grecia hanno fatto perdere agli ellenofoni d’Italia l’idea di appartenenza
alla Nazione greca. Per la Calabria ed il Salento i rapporti con la Grecia sono ripresi in maniera
sistematica solo dall’inizio del Novecento, dopo secoli di distanza, dando vita, in alcuni casi, anche
ad un vivo entusiasmo che ha portato queste isole alloglotte ad intessere stretti contatti sociali e
culturali con la Grecia.
Molto diverso è il rapporto dei Greci d’Albania con la ‘madrepatria’ ellenica; molto numerosi nella
regione più meridionale del Paese, la Himara, contigua alla Grecia, essi hanno dato vita ad una
propria storia politica che non di rado si è espressa in favore di pretese separatiste dall’Albania.
Più lontani, abitanti di una regione attualmente al centro di numerose tensioni geopolitiche, i
Greci d’Ucraina rivendicano la loro identità etnica in un panorama screziato di rivendicazioni
autonomiste, in parte indipendentiste ed in parte filorusse ed antiucraine.
Manca oggi uno studio d’insieme che approfondisca le minoranze ellenofone storiche, ne metta in
risalto le origini, gli aspetti linguistici distintivi, alcune peculiarità folkloriche e soprattutto i reperti
letterari. Ogni minoranza, infatti, ha una sua letteratura, perciò gli studi che saranno pubblicati in
questa collana mirano innanzitutto a recuperare questi reperti di tradizione orale, a trascriverli e
tradurli, ad analizzarli in prospettiva storico-letteraria.
Ciascun volume sarà dedicato ad una delle minoranze ellenofone storiche; oltre agli aspetti
storico- sociali si punterà a pubblicare le testimonianze letterarie, inquadrate nel contesto della
loro scoperta e studiate sulla base dei generi letterari propri della letteratura orale.
Volumi in preparazione:
Paolo Stomeo, Racconti inediti di Sternatia, a cura di Francesco Aventaggiato e Theodorì Dhimpali,
prefazione di Francesco G. Giannachi
Francesco Aventaggiato, La Passione di Cristo degli ellenofoni del Salento: ricerche testuali.
Theodorì Dhimpali, Gli ellenofoni d’Albania, prefazione di Aristotle Spiros.